Catania

Terremoto in Turchia: Drpc, ‘onde basse, allarme ridimensionato’. Ferrovie riaperte

L'onda arriverà prima sulla costa ionica da Eolie

di Sergio Randazzo -

L’altezza di onda anomala misurata in Turchia dopo i violenti terremoti che stanno scuotendo l’area è molto più piccola del previsto e pari a circa 15 centimetri.

L’allarme ridimensionati rimane

Tuttavia, i mareografi misurano successive onde, probabilmente causate da ulteriori scosse. Pertanto, l’allarme pur ridimensionato permane. Lo afferma il direttore generale del Dipartimento regionale Protezione civile (Drpc) siciliano Salvo Cocina, che è in costante contatto con la Protezione civile nazionale a Roma Il Drpc Sicilia, tramite la sala operativa e i dirigenti provinciali, ha attivato il sistema regionale ed è in contatto con le prefetture dell’isola e con i sindaci dei comuni costieri. L’onda arriverà prima sulla costa ionica da Eolie, Messina a Portopalo intorno alle 6:35 e poi raggiungerà tutte le coste dell’isola. Ai sindaci è stato raccomandato l’avviso alla popolazione posta nei litorali bassi e nelle zone portuali e la preparazione per eventuale allontanamento. Cocina ha avvisato il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, che segue l’evolversi della situazione

Riprende il traffico ferroviario al sud

riprende regolarmente circolazione ferroviaria al Sud = (AGI) – Roma, 6 feb. – E’ ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia, dove era stata sospesa a scopo cautelativo, dalle 6.30, a seguito dell’allerta del Dipartimento della Protezione civile, per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane dopo la scossa di terremoto di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria delle ore 02.17. Lo comunicano le Ferrovie dello Stato Italiane.

Allarme “tsunami” revocato in Italia. Cosa è un maremoto?

E’ un moto ondoso anomalo del mare, originato il più delle volte da un terremoto sottomarino o prossimo alla costa e più raramente da altri eventi che comportano uno spostamento improvviso di una grande massa d’acqua quali, per esempio, una frana o un’eruzione vulcanica sottomarina.

Di solito, per i maremoti di origine sismica le onde hanno ampiezza modesta e sono poco visibili in mare aperto e concentrano la propria forza distruttiva in prossimità della costa quando, a causa del fondale meno profondo, si sollevano e si riversano nell’entroterra. L’intensità di un maremoto è in relazione con la quantità di acqua spostata al momento della formazione del maremoto stesso.

Il maremoto in letteratura scientifica viene indicato con la parola tsunami che si è diffuso anche nel linguaggio comune soprattutto a seguito del catastrofico maremoto dell’Oceano Indiano del 2004, che ebbe grandissima risonanza mediatica per il numero delle vittime e l’entità dei danni. Il termine tsunami è giapponese e letteralmente significa “onda nel porto”. FOTO Repubblica