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“Tocchimi Peppe ca a mamma nun c’è”
Il futuro politico del sindaco di Ragusa
Uno dei protagonisti della “stagione estiva 2025” della politica iblea è certamente il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì. Eletto e rieletto a furor di popolo all’insegna del civismo, ora comincia a guardare alle elezioni regionali del 2027. Il numero di note dei partiti di centrodestra e le punzecchiature critiche dei partiti di centrosinistra in questi ultimi giorni è cresciuto in maniera esponenziale nei suoi confronti. Ed ecco che ci viene in soccorso una filastrocca, in dialetto siciliano, tanto nota quanto divertente: “Mamma, Ciccu mi tocca … tocchimi Ciccu ca a mamma nun c’è”. Basta sostituire al buon Ciccu il buon Peppe e il gioco è fatto. Cassì legittimamente ambirebbe a un seggio all’Ars tra due anni e gli serve un contenitore cioè un partito o una lista che superi il 5% su base regionale. Il contenuto, ovviamente ed obiettivamente, è il suo patrimonio di consenso e voti, che magari in questi sette anni a Palazzo dell’aquila ha subito qualche oscillazione al rialzo o al ribasso ma che resta, almeno fino ad oggi, solido. E allora da un lato i notabili dei partiti “tradizionali” non vedono l’ora di averlo in squadra perché porta voti, dall’altro sempre i notabili dei partiti “tradizionali” ne farebbero volentieri a meno giacché toglierebbe loro visibilità e magari un posto da onorevole … Insomma tornando alla filastrocca sarcastica che spiega in una riga la contraddizione tra il non voler dare confidenza ma, quando non si è considerati, l’attenzione e le carezze le si cercano eccome, a Ragusa e in provincia questa estate ci sta il: “Mamma, Peppe mi tocca … tocchimi Peppe ca a mamma nun c’è” …