Catania

Tratta esseri umani, operazione della Polizia

Operazione della polizia di Catania contro il traffico di esseri umani, alle donne chieste prestazioni sessuali

di Sergio Randazzo -

L’accusa è pesante per diversi guineani e ivoriani arrestati stamattina dalla Polizia di Catania nella doppia operazione contro il traffico di esseri umani – “Landayà e Landayà bis”.  Il provvedimento è stato eseguito dalla squadra mobile della questura di Catania. Dei 25 stranieri destinatari della precedente ordinanza di custodia cautelare eseguita il 3 agosto 2023 (operazione convenzionalmente denominata “Landaya’ bis”), di cui allo stato 18 ristretti in regime detentivo, sono attivamente ricercati altri 7 cittadini stranieri, che dovrebbero trovarsi all’estero, le cui informazioni sono state condivise a livello europeo.

Gli arrestati di stamattina sono risultati gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini sono iniziate dalla vicenda relativa ad una minore straniera non accompagnata giunta il  25 gennaio 2021 al porto di Augusta, collocata presso una struttura sita nel catanese ma fermamente intenzionata a raggiungere la Francia seguendo le indicazioni avute in Libia da una donna che l’aveva avvicinata mentre si trovava in attesa di imbarco e che le si era presentata come sorella di un soggetto (tra gli indagati) che, in Italia, si occupava di far completare il lungo viaggio dal paese di origine sino alla Francia passando per l’Italia e del quale forniva il contatto telefonico.

Il sodalizio risultava avere struttura fluida perche’ capace di adattarsi ma in ogni caso ben definita quanto ai ruoli: non vi era evidentemente un capo all’apice, ma quattro capi/organizzatori ciascuno per ognuno dei gruppi. Sono state registrare numerose conversazioni espressamente concernenti la bellezza e le fattezze fisiche delle migranti di sesso femminile gestite dal sodalizio ed in alcuni casi anche di rilevare che le stesse, oltre al pagamento in denaro, corrispondevano prestazioni sessuali, anche quando viaggiavano con figli minori. In sostanza, la strategia consisteva nell’imbrigliare il migrante offrendogli quanto da esso atteso e anche di piu’ ed in fretta, portandolo sino ad un punto di avanzamento delle operazioni tale da rendergli impossibile il rifiuto del servizio.