Ragusa

Uccise la cognata a Giarratana: condannato a 30 anni di carcere

La vittima, una donna di 52 anni, stava assistendo la madre anziana durante la notte nel piano terra dello stabile dove abitavano anche le sue sorelle

di Sergio Randazzo -

La Corte di Assise di Siracusa ha condannato a trent’anni di carcere Mariano Barresi, il pensionato accusato di aver ucciso la cognata Rosalba Dell’Albani a marzo del 2023 a Giarratana, nel Ragusano. La sentenza è arrivata dopo tre ore e mezza di camera di consiglio.

L’omicidio e il contesto familiare

La vittima, una donna di 52 anni, stava assistendo la madre anziana durante la notte nel piano terra dello stabile dove abitavano anche le sue sorelle, tra cui una sposata con l’omicida. Barresi è stato riconosciuto colpevole, ma la Corte ha escluso le aggravanti della premeditazione, dei motivi abbietti e futili e della crudeltà. È stata invece riconosciuta l’aggravante di aver agito in circostanze tali da ostacolare la difesa della vittima.

Condanna e obblighi accessori

Oltre alla pena detentiva, Barresi è stato condannato a pagare le spese processuali e il mantenimento in carcere. Tra le pene accessorie, è stata disposta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale per tutta la durata della pena. Inoltre, dovrà risarcire il danno parentale per un importo di poco meno di 1,3 milioni di euro a favore del marito e dei tre figli di Rosalba Dell’Albani, con esecuzione provvisoria e calcolo degli interessi fino al saldo delle somme. Il danno patrimoniale verrà liquidato in un giudizio separato.

Confisca dei beni e deposito delle motivazioni

La Corte ha ordinato la confisca delle somme presenti su un conto di Barresi, già soggetto a sequestro conservativo. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.

Le reazioni delle parti

L’avvocato Gianluca Nobile, legale della famiglia della vittima, ha espresso amarezza per l’esclusione dell’aggravante della premeditazione, ritenendo che questa fosse emersa chiaramente durante il processo. Ha dichiarato di attendere le motivazioni per eventuali azioni successive. Dal canto suo, l’avvocato di Barresi, Sergio Crisanti, ha ventilato la possibilità di un appello, lamentando la mancata considerazione delle circostanze attenuanti, della confessione e del comportamento processuale del suo assistito. Anche lui attende le motivazioni per decidere il da farsi.

Richiesta del Pubblico Ministero

Il pubblico ministero aveva chiesto per l’imputato una condanna a 28 anni di carcere, inferiore a quella inflitta dalla Corte.