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Ucciso trent’anni fa dalla mafia, ricordato Andrea Castelli
C'erano anche i familiari di Andrea, profondamente commossi per questo gesto
Andrea Castelli venne ucciso brutalmente il 5 luglio del 1993 a Vittoria; aveva solo 24 anni e l’unica colpa che lo segnò al sua tragico destino fu quella di avere protetto un gruppo di ragazzine, tra cui la sorella minore dalle avance di un bullo già mafioso. Andrea venne ucciso brutalmente davanti l’uscio di casa sua a Caucana, il giorno dopo avere litigato con il suo assassino in spiaggia. Ieri pomeriggio la città di Vittoria ha voluto ricordare Andrea, l’amministrazione per mantenere vivo il ricordo del perpetuo ragazzo ha organizzato per oggi la deposizione di una corona di fiori nella piazzetta della Delegazione comunale di Scoglitti, dove è apposta una lapide in sua memoria. Alla cerimonia oltre alle autorità erano presenti i familiari della vittima; il sindaco Francesco Aiello ha detto nel suo discorso che ricordare Andrea nel giorno del suo efferato delitto significa non piegarsi mai alla prepotenza e alla sopraffazione. “Andrea ha pagato con la propria vita l’essersi ribellato ed avere reagito al sopruso di un uomo senza scrupoli che non ha esitato ad impugnare la pistola e a premere il grilletto per sanzionare con la morte la sua esuberanza mafiosa. A tre decadi di distanza rievochiamo il suo coraggio come l’esempio di tutti quei cittadini che non si piegano alla prevaricazione mafiosa e criminale.” A ricordarlo anche il senatore Salvo Sallemi, componente della commissione antimafia al Senato. Andrea Castelli fu freddato davanti agli occhi della madre da un latitante che si nascondeva a Santa Croce Camerina. Si trattava di un esponente del clan Madonia di Gela Filippo Bilardi. Inconsapevolmente aveva “sfidato” un criminale senza paura e senza timore; nessuno poteva immaginare quale destino lo aspettasse.