Palermo

Un presunto comitato d’affari dietro appalti e nomine nella sanità siciliana

Le gare sotto esame: Siracusa e Palermo

di Sergio Randazzo -

Al centro dell’indagine della Procura di Palermo che ha portato all’arresto dell’ex presidente della Regione Totò Cuffaro — da oggi ai domiciliari — ci sarebbe un presunto comitato d’affari che, secondo gli inquirenti, avrebbe condizionato appalti, nomine nella sanità e concorsi pubblici. Cuffaro sarebbe stato il dominus del sistema.

Le gare sotto esame: Siracusa e Palermo

Nel mirino dei magistrati sono finite la gara per il servizio di ausiliariato bandita dall’Asp di Siracusa e il concorso per 15 posti a tempo indeterminato da operatore socio-sanitario all’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo.
Secondo l’accusa, il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Maria Caltagirone — nominato grazie al sostegno di Cuffaro e all’intermediazione di Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello e Saverio Romano — avrebbe favorito la Dussmann Service S.r.l., ottenendo in cambio benefici per dipendenti segnalati dall’ex governatore, promesse di subappalti a ditte “amiche” e un ampliamento delle prestazioni affidate alla Euroservice S.r.l. di Sergio Mazzola.

Il presunto pilotaggio della gara

Per la Dussmann avrebbero trattato con gli indagati Mauro Marchese e Marco Dammone. La gara sarebbe stata pilotata grazie alla complicità dei componenti della commissione aggiudicatrice e del responsabile unico del procedimento, Giuseppe Di Mauro.
Il gip ha riformulato l’ipotesi di reato da corruzione a traffico di influenze, applicando i domiciliari solo a Cuffaro; per Marchese e Dammone è scattato l’obbligo di presentazione alla pg e il divieto di esercitare attività d’impresa per un anno.

Il concorso per oss: accuse di favoritismi

Un secondo filone riguarda il concorso a Villa Sofia-Cervello. Sono coinvolti Roberto Colletti, ex direttore generale dell’azienda, e Antonio Iacono, direttore del Trauma Center e presidente della commissione esaminatrice.
Secondo gli inquirenti, Colletti e Iacono avrebbero accettato promesse di favori, incarichi e sostegno politico da Cuffaro e da Vito Raso, per far risultare vincitori candidati segnalati dall’ex governatore.
Colletti e Iacono sono ai domiciliari; per Raso è stato disposto l’obbligo di presentazione alla pg. Raso avrebbe ottenuto in anticipo le tracce del concorso, consegnate poi ai candidati favoriti.

Incarichi promessi e scambi di favori

In cambio, Colletti avrebbe ottenuto — grazie a Cuffaro — la conferma nel ruolo di direttore generale, mentre a Iacono sarebbe stata promessa la direzione dell’Unità di Anestesia e Rianimazione.

Il presunto giro di denaro al Consorzio di bonifica

L’ultima parte dell’inchiesta riguarda somme di denaro che sarebbero state consegnate dall’imprenditore Alessandro Vetro, tramite Cuffaro e Carmelo Pace — capogruppo della Dc all’Ars — al direttore generale del Consorzio di bonifica occidentale della Regione Sicilia, Giuseppe Tomasino.
Secondo l’accusa, Vetro avrebbe versato denaro per favorire l’aggiudicazione di futuri appalti da parte del Consorzio.
Il gip ha respinto le richieste di domiciliari per tutti gli indagati coinvolti in questo filone.