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Una poltrona per due?

Schifani e Mulé ...

di Emiliano Di Rosa -

In coda alle ferie d’agosto la polemica tra Schifani e Mulè anima il dibattito in Sicilia e consente di scrivere qualche articolo in più mentre le segreterie politiche languono al mare. “Per candidarsi basta raccogliere le firme” è stata la risposta del presidente della Regione al vice presidente della Camera (e collega di partito) che aveva paventato l’ipotesi di essere lui il candidato a Palazzo d’Orleans nel 2027. Oltre a un po’ di ironia nella risposta di Schifani, a volerla analizzare con scrupolo, c’è la convinzione di essere lui il “successore di se stesso” con il sostegno di Forza Italia e di tutto il centrodestra! La scelta, nelle aspirazioni ma anche nei fatti, del resto sarebbe stata già fatta e a sostegno di Schifani ci sono recenti e ufficiali dichiarazioni del numero uno dei forzisti, Antonio Tajani, oltre a quelle di parecchi altri esponenti dell’area del centrodestra siciliano. In definitiva da un lato c’è Giorgio Mulè che, come scrive blogsicilia, si era pure lasciato andare ad una battuta e durante un incontro con i giovani di Forza Italia aveva sostenuto che il miglior governo regionale sarà “il prossimo, perché sarò io a guidarlo”. Dall’altro lato c’è Renato Schifani che, stringendo, gli spiega “se vuoi candidarti a Palazzo d’Orleans dovrai farlo da indipendente”.