Catania
Accoltellamento a morte del giovane barista, le immagini della fuga dell’extracomunitario VIDEO
L’aggressione e l’intervento immediato
Tragedia nel pomeriggio di ieri in Piazza Mancini Battaglia, dove un giovane barista di 31 anni è stato accoltellato a morte all’interno di un noto bar-pasticceria. La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza un uomo di 37 anni, originario dello Zimbabwe, indagato per omicidio, ferma restando la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.
L’aggressione e l’intervento immediato
Erano circa le 15 quando alla sala operativa della Questura di Catania è giunta la segnalazione: un uomo era stato accoltellato e giaceva a terra in una pozza di sangue. Sul posto sono immediatamente intervenute le volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.
I dipendenti del bar e diversi testimoni hanno indicato ai poliziotti l’aggressore, descritto come un parcheggiatore abusivo noto in zona, già identificato in passato e sanzionato più volte per la sua attività irregolare. L’uomo era stato anche arrestato in due occasioni per resistenza a pubblico ufficiale.
La fuga e l’arresto
La perlustrazione nell’area ha portato gli agenti a viale Alcide de Gasperi, all’incrocio con via del Rotolo, dove hanno individuato il sospetto mentre si allontanava di corsa. Fermato, presentava vestiti e mani sporchi di sangue. È stato immediatamente bloccato, perquisito e portato negli uffici della Questura.
Durante il fermo, l’uomo avrebbe farneticato frasi sconnesse, facendo anche il nome della vittima.
Ricostruzione dell’omicidio
Le indagini, condotte con il supporto della Polizia Scientifica e della Squadra Mobile, hanno ricostruito i drammatici momenti dell’aggressione grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza cittadino. Secondo quanto accertato, la vittima, al termine della sua giornata lavorativa, si stava dirigendo verso la propria auto, parcheggiata nella discesa del porticciolo di Ognina.
L’aggressore lo avrebbe avvicinato e, dopo un breve confronto, sferrato più fendenti con un coltello da cucina di grosse dimensioni. Il giovane, gravemente ferito, è riuscito a fuggire verso il bar in cerca di aiuto, crollando a pochi metri dall’ingresso. Proprio lì si trovava un’ambulanza, i cui operatori sono immediatamente intervenuti per prestargli soccorso. Trasportato d’urgenza all’ospedale Cannizzaro, è morto poco dopo per le gravi ferite riportate.
Testimoni e accertamenti
Diversi testimoni oculari, tra cui una coppia che si trovava nei pressi del porticciolo, hanno raccontato alla polizia quanto accaduto. Anche i colleghi della vittima sono stati ascoltati: hanno riferito di conoscere l’indagato, spesso presente nei paraggi del bar, al quale offrivano talvolta da mangiare.
Un carabiniere libero dal servizio, che si trovava nelle vicinanze, ha consegnato agli agenti l’arma del delitto, rinvenuta poco distante: si tratta di un coltello da cucina ancora sporco di sangue.
Il Pubblico Ministero, giunto in Questura per coordinare le attività investigative, ha disposto l’esecuzione di accertamenti medico-legali sull’indagato e sulla vittima. L’uomo è stato infine condotto in carcere, dove resta in attesa dell’udienza di convalida davanti al Giudice per le Indagini Preliminari.