Attualità
Alla CdL, donate opere di Guccione e intitolata sala a Epifani
Toccanti le testimonianze che hanno arricchito la cerimonia
Alla Camera del Lavoro di via San Filippo si è svolta, nei giorni scorsi la cerimonia ufficiale di consegna del prezioso nucleo di opere d’arte di Piero Guccione e Sonia Alvarez donato dalla famiglia di Guglielmo Epifani. Alla presenza della vedova Giusi De Luca, del segretario generale della CGIL di Ragusa Giuseppe Roccuzzo, e con gli interventi del prof. Paolo Nifosì, storico dell’arte, e di Loredana Amenta, stampatrice, incisore e fondatrice della Stamperia d’Arte dei Bassi di Beneventano, il momento ha assunto i contorni di un evento culturale carico di valore collettivo. A moderare l’incontro è stato Giuseppe Pitrolo, del Movimento Culturale Vitaliano Brancati di Scicli.
INTERVISTA A PAOLO NIFOSI’ – Critico d’arte
In occasione della cerimonia, Roccuzzo ha voluto sottolineare il significato profondo di questo gesto, annunciando l’intitolazione della sala espositiva della Camera del Lavoro proprio a Guglielmo Epifani, in segno di riconoscenza e continuità valoriale. “Noi come CGIL provinciale – ha detto il segretario – abbiamo voluto suggellare, con questa seconda donazione, l’amicizia autentica tra Guglielmo Epifani e Piero Guccione, intitolando al noto sindacalista la sala che ospita le opere donate. L’esposizione sarà accessibile a tutta la cittadinanza, perché la cultura, l’arte, la memoria condivisa devono diventare patrimonio collettivo”.
Profonda e intensa anche la testimonianza di Giusi De Luca, che ha spiegato le ragioni intime e pubbliche della sua scelta. “Queste opere – motiva De Luca – non potevano restare patrimonio privato. Piero Guccione le aveva donate a Guglielmo con parole di affetto, e altre, come l’olio di Sonia Alvarez, le avevo acquistate io, perché amavo profondamente quella pittura nordica, dai toni più scuri, intensi.
Una donazione che vuole rappresentare non solo un atto di amore e memoria, ma anche una nuova tappa nella costruzione di uno spazio culturale aperto e vivo, capace di custodire e restituire la storia attraverso l’arte. La Camera del Lavoro di Scicli si configura sempre più come uno scrigno di bellezza e memoria collettiva.