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Allarme sicurezza: aumentano le vite perse sul lavoro

Il tema della sicurezza sul lavoro è sempre stato di vitale importanza, ma recenti dati rilasciati dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega lanciano un allarme che non può essere ignorato

di newsicilia -

Ogni giorno, le pagine di cronaca dipingono un ritratto inquietante e dolorosamente familiare: la sicurezza sul lavoro rimane una sfida critica e irrisolta. Le statistiche non sono solo numeri; rappresentano storie di vite interrotte, famiglie spezzate e sogni mai realizzati. Pensiamo alla vita di Vincenzo Franchina, 36 anni, morto insieme ad altri colleghi mentre lavorava nella centrale elettrica Enel del Lago di Suviana. Si era sposato lo scorso anno e appena due mesi fa era diventato padre di un bambino.

Anche la strada per il lavoro, che dovrebbe essere un percorso di speranze e aspettative, si trasforma troppo spesso in un tragico viaggio senza ritorno. Secondo le ultime statistiche relative ai primi mesi del 2024 dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega, il settore delle costruzioni continua a registrare il maggior numero di decessi. È seguito dai settori dei trasporti e magazzinaggio, dal commercio e dalle attività manifatturiere. La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni. Il lunedì risulta essere il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si verificano più infortuni mortali nel primo bimestre dell’anno.

È un appello urgente a riconsiderare e rafforzare le misure di sicurezza nei luoghi di lavoro, perché il costo umano della negligenza è insostenibile.