Palermo
Altavilla Milicia, 17enne accusata di strage: ‘Quando potrò vedere papà?’
In corso le analisi medico-legali sui resti di Antonella Salamone e le autopsie sui corpi dei suoi figli Kevin ed Emanuel, di 15 e 5 anni, vittime di una strage avvenuta ad Altavilla Milicia. La tragedia coinvolge la madre, la sorella 17enne, il padre Giovanni Barreca, e due presunti complici, nel corso di un esorcismo.
Gli accertamenti, ancora in corso, mirano a fornire risposte su diversi aspetti oscuri, a cominciare dalla data esatta degli omicidi e dalle cause dei decessi. Antonella Salamone sarebbe stata uccisa tra l’8 e il 9 febbraio, bruciata e sepolta in giardino, mentre i due ragazzi avrebbero subito violenze, probabilmente soffocati e incaprettati nella notte del 9 febbraio.
Un medico legale originariamente incaricato per l’autopsia ha dovuto rinunciare per problemi di incompatibilità. L’architetto Concetto Miccichè è stato nominato per l’esame sulle ossa umane della donna.
Gli avvocati Vincenzo e Sergio Sparti, difensori di Sabrina Fina e Massimo Caradente, annunciando il ritiro del loro incarico, citano problemi legati all’organizzazione del lavoro dello studio. La coppia è accusata di aver aiutato Barreca nell’esorcismo, culminato con l’omicidio di Antonella Salamone e dei due ragazzi. Si apprende che i familiari della coppia stanno cercando nuovi legali di fiducia.
Emergono nuovi dettagli sul ruolo della 17enne, unica sopravvissuta alla strage, detenuta nel carcere di Malaspina a Palermo. La ragazza, al momento dell’arrivo dei Carabinieri, era tranquillamente addormentata nella sua stanza con i cellulari dei familiari accanto a sé, probabilmente sottratti per evitare chiamate di soccorso. Contrariamente alle prime informazioni, la 17enne non era in stato confusionale.
La giovane ha confessato il suo coinvolgimento nei delitti, ammettendo di aver torturato insieme ai complici i familiari e di aver contribuito a seppellire i resti carbonizzati della madre in giardino. Durante gli omicidi, la 17enne avrebbe scambiato decine di messaggi con le amiche.
Il rituale di purificazione, iniziato a gennaio, secondo quanto emerso, avrebbe coinvolto la madre e il figlio piccolo, estendendosi successivamente a Kevin. Si sospetta che la madre, intuendo la possibile transizione dalla preghiera alla violenza, abbia cercato di opporsi alle iniziative della famiglia, pagando tragicamente con la sua vita.