Enna

Avvocati in sciopero: “Così si nega dignità alla nostra professione”

Secondo la Camera penale, Enna rappresenta un’eccezione negativa nel distretto giudiziario di Caltanissetta

di Sergio Randazzo -

Una protesta che nasce dall’esasperazione e dalla richiesta, finora rimasta inascoltata, di regole chiare e rispetto per il lavoro degli avvocati. La Camera penale di Enna ha annunciato due giornate di sciopero, il 27 e il 29 maggio, con astensione dalle udienze penali. Al centro della mobilitazione, la mancanza di protocolli operativi che regolino lo svolgimento dei processi e la liquidazione dei compensi per chi assiste le persone ammesse al gratuito patrocinio.

Gli avvocati, in una nota, parlano di una situazione ormai insostenibile. Già a settembre avevano chiesto formalmente alla magistratura di istituire dei protocolli condivisi, ma senza ottenere risposte concrete. Anche una proposta presentata dai magistrati ennesi per la liquidazione dei compensi è stata respinta dagli avvocati, perché ritenuta «lesiva della dignità della professione».

“Serve un tavolo tecnico”

La Camera penale ha chiesto la convocazione urgente di un tavolo tecnico con il presidente del Tribunale per discutere soluzioni concrete. «I ritardi nei decreti di liquidazione sono inaccettabili – si legge nella nota – e vengono richieste certificazioni non previste dalla legge per accedere al gratuito patrocinio. È un aggravio burocratico che ostacola il diritto di difesa dei cittadini meno abbienti».

Un’anomalia nel distretto

Secondo la Camera penale, Enna rappresenta un’eccezione negativa nel distretto giudiziario di Caltanissetta, in quanto unico foro ancora privo di protocolli sulla gestione delle udienze penali e sul gratuito patrocinio. Una situazione che – denunciano gli avvocati – compromette non solo il lavoro dei legali, ma anche l’efficienza della giustizia e i diritti dei cittadini.