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Bimbo gelese nasce a Malta, per lo Stato italiano non esiste

Un bimbo di un mese e mezzo nato lo scorso luglio a Malta da genitori gelesi non risultava in nessun archivio del comune di Gela, nonostante la pec inviata dall'ambasciata italiana con il certificato di nascita. Sembrerebbe la trama di un film, e invece è la disavennuta capitata a Roberta Genna, tornata a Gela per le ferie estive

di finmedia -

Doveva essere una vacanza all’insegna della serenità organizzata per presentare il figlio di un mese e mezzo ad amici e parenti, invece per Roberta Genna ,residente a Malta insieme al marito da diversi anni, si è trasformata in un’ odissea vissuta tra i vari uffici comunali.

Tutto è iniziato quando la neomamma si è recata in municipio per fare la carta d’identirà al neonato, ed ha scoperto che la pec con i documenti di nascita del bambino era stata totalmente ignorata .

Parte così il viaggio

Tornati al comune di Gela gli impiegati degli uffici comunali hanno dato le risposte più disparate.

Dopo varie peripezie sono riusciti ad avere la carta d’identità dal neonato dal vicino comune di Butera. In città è stato impossibile anche per la totale assenza di carte d’identità cartacee.

Per Roberta non è la prima esperienza negativa con il comune di Gela. Anche gli atti del matrimonio, avvenuto a Gela nel settembre 2023, erano stati completamente ignorati. I documenti sono arrivati all’ambasciata di Malta solo il marzo successivo, quando Roberta , recatasj negli uffici di Malta per conoscere le procedure da seguire alla nascita del bambino ha scoperto di essere ancora nubile per lo stato.