Ragusa

Bonus edilizia, scoperta maxi truffa da 115 milioni di euro

La complessa ricostruzione delle transazioni finanziarie ha consentito di accertare l'autoriciclaggio di oltre 57 milioni di euro

di Sergio Randazzo -

Avrebbero creato e commercializzato oltre 115 milioni di euro di falsi crediti d’imposta relativi a spese sostenute per interventi edilizi assistiti dal regime agevolativo dei Bonus facciate e Bonus ristrutturazioni, in realtà mai avvenuti. Adesso per due imprenditori, uno campano e uno modicano, sono scattate le manette. I finanzieri del Comando provinciale di RAGUSA hanno eseguito un provvedimento, emesso dal gip di RAGUSA, con cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere per il campano e i domiciliari per il modicano. L’autorità giudiziaria ha disposto anche il blocco dei crediti fiscali inesistenti, con il sequestro preventivo di denaro, beni e assetti societari per un valore di 115.135.522 euro. I finanzieri della Compagnia di Modica, tramite i dati estratti dalla Piattaforma cessione crediti dell’Agenzia delle entrate, l’analisi della documentazione bancaria, i sopralluoghi e la raccolta di testimonianze da parte di persone informate sui fatti, hanno portato alla luce la maxi truffa ai danni dello Stato. Inoltre, la complessa ricostruzione delle transazioni finanziarie ha consentito di accertare l’autoriciclaggio di oltre 57 milioni di euro. Le indagini sono scaturite dagli approfondimenti sulla posizione di una società di Roma, riconducibile a un modicano, formalmente attiva nel settore della costruzione di edifici residenziali, ma di fatto una mera cartiera, che, preliminarmente, è risultata aver acquistato 3 milioni di euro di crediti d’imposta senza aver pagato alcun corrispettivo, successivamente monetizzati in parte mediante cessione a Poste Italiane. Le liquidità finanziarie entrate nella disponibilità dell’imprenditore sono state immediatamente sottoposte a sequestro d’urgenza per un importo superiore a 354.583 euro per impedirne la dispersione, già nelle prime fasi dell’indagine. Grazie ai successivi accertamenti, sono state rilevate due principali modalità di esecuzione della frode. In primo luogo, è stato individuato un imprenditore campano che, tramite diverse società a lui riconducibili, ha falsamente attestato di aver ricevuto molteplici lavori di ristrutturazione edilizia da proprie società o da altri imprenditori compiacenti, che hanno acquistato così oltre 43 milioni di euro di crediti d’imposta mediante l’opzione dello ‘sconto in fattura’.