Caltanissetta

Cinque arresti a Gela per tentata estorsione e lesioni ad un fioraio con raid punitivo

Nel corso delle indagini sarebbero emersi molteplici riscontri oggettivi in ordine alle contestazioni mosse agli indagati

di Sergio Randazzo -

Con l’accusa di tentata estorsione e di lesioni gravi, la squadra mobile e il commissariato di polizia di Gela hanno eseguito cinque arresti disposti dal Gip, nel corso delle indagini preliminari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, nei confronti di cinque persone di Gela. Le indagini, coordinate dalla Procura di Caltanissetta, sono iniziate a febbraio, quando la Polizia di Stato ha saputo che un imprenditore, titolare di una rivendita di fiori ubicata nei pressi del cimitero “Farello” di Gela, alcuni mesi prima sarebbe stato “avvicinato” da un uomo, il quale, in concorso con altri soggetti ritenuti appartenenti alla consorteria mafiosa della “stidda” gelese, avrebbe avanzato alcune richieste estorsive, volte a creare un vantaggio alla propria attività commerciale attiva nel medesimo settore merceologico. La vittima avrebbe subito una serie di atti intimidatori culminati in una vera e propria spedizione punitiva concretizzatasi nel pestaggio dell’imprenditore e di alcuni suoi familiari, i quali avrebbero riportato gravi conseguenze fisiche. Nel corso dell’aggressione, che sarebbe avvenuta proprio all’interno dell’attivita’ commerciale della vittima, uno degli indagati, presentandosi come figlio di un boss mafioso, avrebbe richiesto il pagamento mensile di una consistente somma, come presupposto per poter proseguire l’attivita’ di commercio dei fiori. Nel corso delle indagini sarebbero emersi molteplici riscontri oggettivi in ordine alle contestazioni mosse agli indagati e, giudicati sussistenti i gravi indizi di colpevolezza dal Giudice per le Indagini Preliminari, sono state emesse le misure cautelari.