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Ieri il primo Pontificale di Mons. Salvatore Rumeo

La messa è stata celebrata ai piedi dell'urna di S.Corrado che è rimasta esposta per tutto questo periodo, vale a dire dal 19 febbraio, giorno dei festeggiamenti fino a ieri

di Pinella Rendo -

Primo pontificale, ovvero la prima messa da Vescovo, di Mons. Salvatore Rumeo. In cattedrale tantissimi fedeli che hanno partecipato alla celebrazione. La messa è stata celebrata ai piedi dell’urna di S.Corrado che è rimasta esposta per tutto questo periodo, vale a dire  dal 19 febbraio, giorno dei festeggiamenti fino a ieri. L’urna infatti è stata tenuta esposta all’altare Maggiore in onore del vescovo Rumeo. Il vescovo della Diocesi di Noto nella sua Omelia si è molto soffermato sul vangelo di Giovanni, che è il Libro della Luce e questa luce oggi viene donata a tutti noi che ci ritroviamo nella nostra Chiesa Cattedrale a celebrare nella gioia il mistero della nostra fede, ha detto Mons. Rumeo.  Ha parlato di conversione: è ora di aprirci alla grandezza di Dio, al suo orizzonte misericordioso. Ciò potrebbe provocare un senso di grande smarrimento e confusione, ma è il segno che finalmente siamo entrati nella sfera dell’invisibile, del soprannaturale, cioè della realtà definitiva dell’uomo. La conversione di cui abbiamo bisogno è sentirci in stato di continua ricerca, desiderosi di un “di più” senza accontentarci di quello che già sappiamo e già siamo: voler conoscere meglio la luce e la 3 forza della Parola di Dio per metterci in discussione e coniugare la vita con la fede, il vivere al credere. Dopo la celebrazione Mons. Rumeo ha presieduto al rito della traslazione delle reliquie di San Corrado: l’urna dall’altare Maggiore è stata portata in processione nella cappella laterale dove viene custodita. Alla presenza di mons. Rumeo è stata riposta nella sua nicchia, in attesa di essere di nuovo esposta e presentata ai fedeli nella festa di agosto. Mons Rumeo ha ricevuto in dono il medaglione dei portatori dell’Arca di S.Corrado, raffigurante il santo, come segno di filiale devozione e rispetto dei portatori verso il nuovo Vescovo. Prima della celebrazione  in cattedrale il nuovo vescovo aveva celebrato una messa al carcere. In questi giorni la sua agenda è molto fitta con  diversi incontri perchgè desideroso di conoscere la diocesi come desiderosa è la gente di coinoscerlo e incxotrarlo ed iniziare con lui questo cammino insieme nella fede, un cammino certamente di servizio, perchè fare il vescovo, come lui stesso ha detto in una nostra interivista, significa farsi servo come Gesù.