Cronaca
“Il Veliero fantasma”
Quelle strane coincidenze ....
“Il Veliero fantasma” va bene solo come titolo e volendo dare un tocco di mistero perché la tragedia che si è consumata davanti a Porticello a Palermo è terribilmente concreta. Ma che qualche ombra si stia man mano intravedendo è pure vero. In particolare i media di Gran Bretagna e Stati Uniti sollevano dubbi sulla morte del 59enne tycoon britannico Mike Lynch, che risulta ancora ufficialmente disperso dopo l’affondamento del suo veliero di lusso Bayesian al largo delle coste siciliane. Con lui c’era un altro magnate della finanza, il presidente della Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer, suo amico e testimone a favore in un lungo processo con 15 capi d’imputazione negli Stati Uniti da cui Lynch è uscito indenne solo due mesi fa. E poi l’altra coincidenza: il Bayesian è colato a picco lunedì all’alba mentre sabato mattina vicino a Cambridge era stato investito da un’auto ed era morto Stephen Chamberlain, altro uomo di fiducia di Lynch finito col lui alla sbarra nel processo in America e come lui assolto dall’accusa di frode, evitando una dura condanna al carcere. Chamberlain è stato travolto dall’automobile condotta da una donna inglese 49enne che si è fermata e ha chiamato i soccorsi risultati però vani. Le dinamiche delle due tragedie sono onestamente, almeno per quel che è dato sapere e capire finora, solo frutto di coincidenze temporali e circostanze avverse: una tromba d’aria che fa affondare uno yacht di lusso e una presumibile distrazione alla guida. Però il fatto che in meno di due giorni i tre principali protagonisti di uno dei processi a sfondo finanziario più rilevanti, seguiti e complessi negli ultimi anni negli Stati Uniti siano morti in incidenti e dopo essersi goduta l’assoluzione solo per qualche settimana sta alimentando una sorta di gossip da spy story in cui, tra l’altro, gli anglosassoni sono maestri. Le accuse per Lynch e il suo vice Chamberlain erano di aver gonfiato artificialmente i conti di Autonomy, la start-up fondata da Lynch e venduta al colosso americano Hewlett-Packard nel 2011 per 11 miliardi di dollari. Il cosiddetto “Bill Gates britannico” insomma, secondo la tesi dell’accusa, ne aveva gonfiato a dismisura il valore fregando la multinazionale della Silicon Valley. Ma, come detto, è stato assolto. Il giro dietro è quello dei miliardi di dollari, sterline ed euro e con tutta questa massa di denaro il pensiero può correre pure ai film di spionaggio industriale, alle vendette per grosse truffe e ai sicari abili a mascherare il lavoro sporco con apparenti incidenti. In questo senso i riferimenti non mancano né a Hollywood né altrove. Ma torniamo alla realtà e al fatto che per ora le uniche parole che hanno senso sono “una serie di coincidenze” e non certo “ Il Veliero fantasma”, buono solo per il titolo. Ieri l’ambasciatore inglese in Italia aveva spiegato, ovviamente con la massima calma e razionalità, che l’invio di 4 ispettori da Londra per indagare sull’incidente fa parte della prassi! (Emiliano Di Rosa)