Attualità
Inaugurati i murales di Uè, ma manca l’illuminazione
I 4 murales inaugurati ieri sera nel centro storico di Gela, raccontano ognuno a modo suo, la voglia di rinascita della città
Sono 4 i murales che sono stati realizzati all’interno della seconda edizione del festival Uè-Eventi Urbani e che ieri sera sono stati ufficialmente presentati alla città. L’inaugurazione arriva a quasi una settimana dalla chiusura del festival poiché dovevano essere istallati dei fari che illuminassero le opere d’arte ma così non è stato, e così al calare della sera i partecipanti all’inaugurazione hanno dovuto munirsi di telefoni per poter vedere alcune delle opere presentate. Con una passeggiata lungo il centro storico cittadino guidata dall’ideatore del festival Roberto Collodoro ha i partecipanti hanno potuto scoprire questi nuovi tesori nascosti che raccontano, ognuno a miodo suo, la voglia di rinascita di Gela, che quasi in modo prepotente, si impone tra le case diroccate e i luoghi abbandonati della città.
La prima opera ,realizzata grazie al contributo del Rotary Club locale ha trovato dimora in via Mallia. Il murales è stato realizzato con la tecnica degli stencil da Angelo Crazyone, noto per le sue opere di street art in tutta la Sicilia e non solo, che spesso raccontano la storia e l’identità siciliana.Per questo motivo l’artista ha scelto di realizzare Medusa con gli occhi chiusi. Questo murales non è solo un tributo a una figura mitologica, ma anche un omaggio a Gela, un luogo in cui mito e realtà si fondono, dove il passato antico incontra la modernità in un’opera che trasforma il mito di Medusa in un messaggio di rinascita e di equilibrio tra forze opposte.
Questa immagine che richiama alla mente la dualità tra pace interiore e pericolo latente e si trasforma in un simbolo di introspezione e redenzione. I serpenti che si intrecciano attorno alla sua testa, un tempo simboli di terrore, ora diventano guardiani silenziosi, testimoni di una natura selvaggia che tuttavia esprime un’armonia misteriosa. Il volto diventa il riflesso dello spirito guerriero di Gela, città siciliana dalle antiche radici, teatro di scontri e rinascite lungo i secoli. La città, che ha saputo risorgere dalle sue ceneri più volte, condivide con il mito la tensione tra storia e leggenda, tra distruzione e speranza.
Gli altri 3 sono stati realizzati invece in via Pisa, via in cui si sta concentrando l’anima artistica della citta grazie anche ai laboratori per adulti e bambini che i ragazzi di Compart hanno tenuto durante il festival. Proprio i ragazzi di questa associazione hanno realizzato un murales dedicato a madre natura. La terza opera realizzata in via Pisa vanta il patrocino del Lions Club ambiente territorio e cultura. In questo murales il concetto di nuova vita dopo il petrolchimico viene rappresentato con una natura che si stacca e si libera dal petrolio, sintetizzando l’evoluzione del verde che crescendo verso l’alto si riprende i propri spazi tornando a splendere. Sul murales sono stati inserito dei pesci unendo così terra e mare per creare un unico ambiente come rappresentazione di condivisione e coesistenza. Infine in via Damaggio Fischetti è stato realizzato un murales dal titolo “mpanata” In cui un portafoglio fatto di pizza racchiude come se fossero monete e contanti gli ingredienti crudi che servono per realizzare la tradizionale pietanza gelese.