Catania

La difesa di Rosario Vitale dopo il fratricidio

L'uomo sostiene di avere sparato per difendersi

di Emiliano Di Rosa -

Aveva paura che il fratello lo uccidesse e questo sarebbe il movente alla base dell’omicidio avvenuto la scorsa notte a San Gregorio di Catania. I  carabinieri continuano le indagini per capire se davvero fra i due vi fossero stati contrasti così gravi e violenti in passato e se la versione dell’assassino, Rosario Vitale, sia conforme alla verità. Il 50enne Rosario ha ucciso a colpi di pistola il fratello minore, Davide, di 44 anni e subito dopo ha avvertito i militari e si è costituito; ha confessato e ha detto che aveva paura del fratello che appena due giorni fa era tornato a minacciare di morte lui e la sua famiglia. Poi mercoledì notte Davide si sarebbe presentato armato di coltello a casa di Rosario e quest’ultimo per difendersi gli avrebbe sparato contro quattro colpi di pistola, centrandolo con due e uccidendolo. Ai carabinieri, ai quali si è costituito e che lo hanno fermato per omicidio, ancora sotto choc, ha fornito la sua versione: non voleva assassinare il fratello, ha raccontato, ma si sarebbe difeso al culmine dell’ennesima lite scoppiata anche per motivi patrimoniali. “Mi sono difeso” av5rebbe ripetuto più volte Rosario. L’assassino e la vittima erano entrambi pregiudicati. Come scrive “Cataniatoday” secondo l’avvocato Antonino Salvo, difensore di Rosario, il fratello Davide “era una persona instabile e definita dal tribunale ‘socialmente pericolosa’ a seguito di due perizie.