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La notte dell’antimafia, il romanzo verità di Lucio Luca

Antimafia? Mai stata così debole”. Il giornalista e scrittore di Ragusa torna in libreria con un “romanzo-saggio” che racconta la storia della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo

di piero messina per sicilia on demand -

“Cosa rimane dell’Antimafia? Difficile rispondere, dal mio punto di vista l’Antimafia non è mai stata così debole. Il caso Saguto, ma anche le vicende legate ad Antonello Montante ed a Roberto Helg, ci hanno fatto scoprire che tanti paladini dell’antimafia erano soltanto eroi di carta”. Parole di Lucio Luca, giornalista e scrittore di Ragusa, ma da oltre venti anni a Roma al quotidiano “La Repubblica” dove ora è a capo della redazione Cultura.

Con “La Notte dell’Antimafia”, romanzo scritto per i tipi della Compagnia editoriale Aliberti, Luca torna in libreria riavvolgendo i fili di una delle vicende più sconcertanti della storia recente siciliana. Al centro di tutto la figura di Silvana Saguto, la magistrata passata al disonore della cronaca come la Zarina dell’Antimafia. Un romanzo verità o un saggio in forma di romanzo per un libro che racconta “la storia di quanto accaduto alla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, una sezione guidata per oltre dieci anni da una magistrata, una volta considerata icona dell’Antimafia”.

Il libro si snoda attraverso la voce di due personaggi principali. A far da controcanto agli intrighi, agli affari e spesso alle miserie quotidiane della Zarina – e del suo cerchio magico di amministratori, commercialisti ed avvocati – c’è la voce del figlio di un imprenditore accusato ingiustamente di essere mafioso e amico dei mafiosi. L’azienda di famiglia verrà quasi distrutta da una gestione quanto meno dissennata.  “Lo so, il titolo suona un po’ zavoliano. Ma è anche un messaggio di speranza, perché la Notte prima o poi finisce. Solo che oggi è difficile dire quando tornerà la luce del giorno”. Il libro, di romanzesco ha solo lo stile narrativo perché i fatti sono tutti veri, lascia la sensazione amara di una società, quella siciliana, che sembra non riuscire ancora a imparare dai suoi errori.