Catania

Lavoravano in ‘nero’ e percepivano il Reddito di Cittadinanza

Queste condotte comporteranno sanzioni amministrative pecuniarie per gli esercenti, che vanno da un minimo di 21.790 euro a un massimo di 127.340 euro ciascuno

di Sergio Randazzo -

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno intensificato le attività di controllo per contrastare il lavoro irregolare, con particolare attenzione al territorio della Compagnia di Acireale.

Negli ultimi due mesi, sono stati identificati 21 casi di lavoratori irregolari o “in nero”.

Un caso significativo riguarda un’impresa gestita da soggetti di nazionalità cinese, attiva nella vendita di prodotti per casalinghi. Durante un’operazione di verifica fiscale, è emerso che l’impresa aveva omesso di dichiarare ricavi per circa 870.000 euro e IVA dovuta per circa 81.500 euro per gli anni 2019-2022. Inoltre, aveva evaso il pagamento di ritenute fiscali, contributi previdenziali e assistenziali, avvalendosi di lavoratori irregolari e “in nero”, tra cui anche un percettore del reddito di cittadinanza. Durante eventi fieristici come la Fiera dello Ionio e l’Ottobrata Zafferanese, la presenza costante dei militari ha permesso di sanzionare il titolare di un ristorante per aver impiegato otto lavoratori “in nero” e sette irregolari. Tre dei lavoratori “in nero” erano anche percettori di reddito di cittadinanza dal 2019. Queste condotte comporteranno sanzioni amministrative pecuniarie per gli esercenti, che vanno da un minimo di 21.790 euro a un massimo di 127.340 euro ciascuno. Complessivamente, sono state elevate 85 contestazioni per assunzioni in nero e irregolari quest’anno, di cui 14 riferibili a casi di indebita percezione del reddito di cittadinanza. La Guardia di Finanza continua la sua attività a presidio del rispetto delle normative vigenti ea tutela dei corretti operatori economici.