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Mediazione Moroshita-proprietari terreno. Ancora tutto tace

Giannì, la cui casa sorge accanto alla Pagoda, glielo aveva concesso in comodato gratuito per 99 anni

di Chiara Scucces -

A distanza di una settimana dal tentativo di mediazione in merito alla questione Moroshita, ancora tutto tace. Quanto meno da parte dei legali del monaco buddista che, alla fine degli anni Novanta, costruì la Pagoda della Pace, prima pagoda buddista d’Italia e simbolo pacifista per eccellenza di Comiso. Il monaco è in vertenza con i proprietari del terreno dove sorge il luogo di culto; il signor Giannì, la cui casa sorge accanto alla Pagoda, glielo aveva concesso in comodato gratuito per 99 anni, ma adesso la situazione è diventata insostenibile. La strada di accesso alla Pagoda è proprietà privata e se all’inizio erano in pochi a fare visita al Monaco e alla sua Pagoda, nel corso degli anni sempre più persone si recano in contrada Canicarao, anche spinti solo dalla curiosità. La moglie del signor Giannì, che nel frattempo è diventata proprietaria della collina in cui sorge il monumento e sui cui Moroshita ha costruito la sua casa, da sanare tra l’altro, ha deciso di chiudere la strada di accesso al pubblico, avendo nel tempo perso privacy e serenità. Ma non è sua intenzione sequestrare Moroshita ed è disposta a cedere a titolo gratuito 6000 metri del suo terreno per permettere al reverendo e ai suoi seguaci di ricavare una strada di accesso secondaria ed indipendente. A condizione che la strada in oggetto sia realizzata a spese del reverendo; tra l’altro il progetto è stato già fatto a cura e spese del proprietario e depositato agli atti del giudizio.

I proprietari sono pronto a stipulare l’accordo, dietro la corresponsione di un minimo acconto sul costo di realizzazione della strada e a iniziare immediatamente i lavori  della strada carrabile larga 3 metri e dove oggi sorge il sentiero pedonale, ma la proposta ad oggi, resta pura teoria in mancanza dell’acconto sul prezzo.

Si attende che il  reverendo Morischita firma la mediazione ma a tutt’ oggi c’è solo silenzio; il costo dell’opera si aggira sui 5000 euro. La moglie del signor Giannì, pur di risolvere la questione e avere un pò di serenità, sarebbe disposta a metterli di tasca propria, ma non dispone di questa somma. Pare si stia avviando una raccolta fondi per cercare di racimolare i soldi; intanto si avvicina la data del due aprile. Ogni anno in questo periodo di celebra  la ” Festa dei fiori “, che coincide con la nascita del Buddha. Normalmente una piccola folla di curiosi e di fedeli si raccoglie presso la Pagoda per partecipare alla cerimonia. Si vorrebbe che il sentiero pedonale per quella data fosse già strada carrabile, ma sembra che al momento non ci siano le premesse per rispettare i tempi.