Trapani

Messina Denaro fu fermato 7 anni fa ad un posto di blocco, non fu riconosciuto

Il procuratore ha anche spiegato che la malattia non aveva cambiato le abitudini del latitante

di Sergio Randazzo -

Il procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, ha rivelato che Matteo Messina Denaro ha vissuto a lungo nel territorio del Trapanese, sentendosi sicuro di non essere scoperto. Dopo il suo arresto, è emerso che sette anni fa era addirittura stato fermato in un posto di blocco nella provincia di Trapani, ma i carabinieri che controllarono il suo documento non lo riconobbero e tutto sembrava essere in regola.

La rivelazione è stata fatta durante un incontro con gli studenti delle scuole di Casal di Principe, in provincia di Caserta, presso la villa confiscata che ospita Casa don Peppe Diana, dedicata al sacerdote ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994. Il procuratore ha aggiunto che Messina Denaro aveva fiducia nel fatto che le forze dell’ordine avessero vecchie foto di lui, ma c’erano anche individui che lo avvertivano dei movimenti degli investigatori. De Lucia ha sottolineato la necessità di indagare su come sia stato possibile che Messina Denaro sia rimasto latitante per trent’anni. L’obiettivo attuale della procura di Palermo è individuare chi abbia favorito il capomafia.

Il procuratore ha anche spiegato che la malattia non aveva cambiato le abitudini del latitante, rispondendo alle domande degli studenti che avevano letto il libro ‘La Cattura – i misteri di Matteo Messina Denaro e la mafia che cambia’, scritto dal procuratore de Lucia insieme all’inviato di Repubblica Salvo Palazzolo.