Caltanissetta

Morì per salvare, la procura apre un’inchiesta

Ieri intanto in Chiesa Madre a Niscemi a dare l’ultimo saluto a Salvatore, c’era anche Ares, il suo amato pitbull tenuto al guinzaglio da una familiare

di finmedia -

Ieri pomeriggio in Chiesa Madre a Niscemi a dare l’ultimo saluto a Salvatore Leonardi, c’era anche Ares, il suo amato pitbull tenuto al guinzaglio da una familiare. Il cane, è rimasto lì, accanto al feretro dell’uomo che ha sacrificato la vita per lui, per tutto il tempo del funerale.

C’era naturalmente tantissima gente a gremire la chiesa, amici, parenti ma anche il sindaco Massimiliano Conti, la giunta, gli scout di cui Salvatore faceva parte da sempre e tanti niscemesi che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza alla famiglia Leonardi, sconvolta dalla tragedia di domenica scorsa. Salvatore in Contrada Ulmo ci andava spesso, quella domenica era alla ricerca di asparagi insieme con un amico e con l’inseparabile Ares, quando l’animale è precipitato all’improvviso in un pozzo irriguo profondo circa quindici metri.

Il giovane nel tentativo disperato di salvarlo si è calato nel pozzo, che era privo di scala, usando un tubo utilizzato per l’irrigazione, ma non è più riuscito a risalire anche a causa dei vestiti e delle scarpe intrise di acqua e del graduale stato di ipotermia. L’amico che era in sua compagnia ha subito lanciato l’allarme. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Gela e gli uomini del servizio speleopluviale dei vigili del fuoco di Palermo, insieme ai sanitari del 118 e alla polizia. Ma per il giovane non c’è stato niente da fare. Intanto la Procura di Gela ha aperto una inchiesta per omicidio colposo, al momento contro ignoti, per questa tragica morte. Il corpo del giovane di Niscemi è stato restituito ai suoi familiari, dopo l’autopsia eseguita dal medico legale Cataldo Ruffino di Catania che ha confermato la morte per annegamento e ipotermia.

Nel pozzo in cui sono caduti il cane e il giovane quel pomeriggio c’era una temperatura bassissima, tra i 10 e gli 11 gradi al massimo, e questo ha ulteriormente complicato la situazione. La Procura di Gela fin dall’inizio ha delegato ogni indagine, al Commissariato di Ps di Niscemi “a 360 gradi – dice all’Adnkronos il Procuratore Musti, che assegnataria del fascicolo- al fine di comprendere se l’evento si potesse evitare”. Per il magistrato quella di Salvatore è “una morte assurda”. Il ragazzo “sarebbe stato sempre cosciente, fino al momento del decesso”. La Procura di Gela vuole adesso capire se la morte “è stata cagionata per colpa, ovvero inosservanza di leggi o regolamenti e capire se quella morte si poteva evitare”. L’amico che era con la vittima, “con una mano chiamava i soccorsi con il cellulare e con l’altra mano teneva un tubo di plastica a cui il ragazzo si era aggrappato per non annegare. C’è stata una situazione anche di sfortuna, di difficoltà per localizzare il punto preciso”.

Il corpo della vittima è stato recuperato solo verso le 23 di domenica dai sommozzatori arrivati da Palermo proprio per la difficoltà della posizione della vittima. Secondo il Procuratore Musti va “esaminata anche la problematica di questi pozzi disseminati nelle nostre campagne, che hanno dei proprietari che si disinteressano della proprietà e capire se i pozzi vadano assicurati con grate o coperture idonee per evitare tragedie simili”. L’indagine, al momento, è contro ignoti.