Attualità

Piovono ancora critiche sul consorzio di bonifica Ragusa

Sotto accusa la scarsa qualità di una parte dei servizi erogati e le condizioni in cui opera una parte dei lavoratori

di Leuccio Emmolo -

Il consorzio di Bonifica di Ragusa non dorme sonni tranquilli. Da tempo naviga in un mare di critiche e di polemiche. Sotto accusa la scarsa qualità di una parte dei servizi erogati e le precarie condizioni in cui opera parte di lavoratori. Secondo molti, il consorzio, mediante una serie di acquedotti rurali, dovrebbe provvedere alla distribuzione di acqua per l’approvvigionamento idrico potabile delle aziende agrarie e zotecniche ubicate nel comprensorio consortile, distribuzione che è sistematicamente interrotta a causa delle precarie condizioni delle condutture, caratterizzate di perdite e di guasti che privano gli utenti del servizio. A questa problematica si aggiunge anche l’esiguità del personale a disposizione che impedisce qualsiasi tipo di intervento di manutenzione tanto da costringere gli stessi cittadini a provvedere ad eseguire le riparazioni. In aggiunta alla precarietà della rete idrica, ogni avversità meterologica comporta pesanti ricadute su famiglie e imprese, poichè l’ inefficienza degli impianti di potabilizzazione non consente il ripristino immediato dell’erogazione dell’acqua. L’ultima stilettata, in ordine di tempo, all’indirizzo dell’ente consortile, arriva dal deputato regionale Ignazio Abbate che parla di un Consorzio “che fa acqua da tutte le parti” Abbate ha redatto una interrogazione urgente indirizzata al Presidente della Regione che tratta proprio “l’incresciosa situazione che vivono quotidianamente i lavoratori del Consorzio e gli utenti che non ricevono il servizio sperato ma in compenso si vedono recapitare bollette carissime”.  Il deputato ibleo parla di una “puntuale emissione di cartelle per importi considerevoli che colpiscono, indistintamente, i proprietari di fondi agricoli ricadenti sotto la propria giurisdizione. In passato, a fronte dell’invio di analoghe cartelle- dice Abbate- è stata proposta opposizione presso la commissione tributaria di Ragusa con esito favorevole ai ricorrenti e anche per il presente, il ricorso contro fatture pazze con importi elevati e forfettari vedrà ancora una volta soccombente l’Ente erogatore”.