Catania

Postepay condannata a risarcire vittima di ‘spoofing’

PostePay non aveva adottato meccanismi di tutela del cliente . Dovrà restituire quasi 9000 euro

di Redazione Video Regione -

L’Arbitro Bancario e Finanziario – Collegio di Palermo – ha condannato Postepay al risarcimento di 8.891 euro che erano stati sottratti ad una risparmiatrice con 42 prelievi fraudolenti effettuati con la carta Postepay, collegata all’app sullo smartphone della donna. Lo rende noto Confcionsumatori aggiungendo che l’Abf “ha chiarito che PostePay non aveva adottato meccanismi di tutela del cliente idonei e, soprattutto, non aveva garantito l’attivazione di misure adeguate a scongiurare condotte fraudolente, come nel caso di numerose operazioni truffaldine ripetute”. La donna si era accorta che il suo conto era stato prosciugato solamente quando le era stato negato un pagamento di poche decine di euro. Per Confconsumatori “la pronuncia favorevole dell’Abf, emessa in soli quattro mesi, contiene importanti valutazioni di tipo tecnico” .”Proprio per tale ragione si tratta di una importante pronuncia – dicono gli avvocati Maurizio Mariani, che ha curato la pratica dinnanzi all’Abf, e Carmelo Calì, vicepresidente nazionale di Confconsumatori, che ha visto inoltre la ricorrente avere ragione su tutti i fronti”. Nei mesi scorsi la risparmiatrice aveva ricevuto sul proprio cellulare un sms apparentemente proveniente dall’account ‘PosteInfo’ – nome utilizzato nelle comunicazioni autentiche inviate da Postepay S.p.a. “Si trattava però – dice Confconsumatori – di sms spoofing: una tecnica molto utilizzata negli ultimi tempi e molto insidiosa perché consente ai malviventi di introdursi nelle conversazioni originali dell’istituto bancario, raggirando facilmente l’utente, propenso a fidarsi di un sms proveniente da un account a lui noto”.