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Referendum, terzo quesito

Si vota l'8 e il 9 giugno

di Emiliano Di Rosa -

Il terzo quesito referendario riguarda il lavoro a tempo determinato: si chiede di stringere le maglie per le aziende che ricorrono a questa forma contrattuale e abrogare le norme che consentono di ricorrere ad assunzioni a termine nei primi 12 mesi senza doverne giustificare il motivo. Le causali sono obbligatorie solo passato l’anno, ad esempio per aumenti di produzione. Anche in questo quesito referendario in materia di lavoro (come negli altri tre) chi sostiene il sì ritiene che l’attuale quadro normativo favorisca uno squilibrio nei rapporti tra datori di lavoro e lavoratori e renda più diffusa la precarietà e più complicato l’accesso ad un impiego stabile e sicuro. Chi sostiene il no invece ritiene che le norme attualmente in vigore abbiano raggiunto un punto di equilibrio tra flessibilità e tutele e che modificarle con il referendum sia o inutile o addirittura controproducente.