Attualità
Rifiuti speciali, il piano che blocca le industrie
Da Gela potrebbe partire un ricorso
Il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti Speciali impone un divieto quasi totale alla realizzazione di impianti di trattamento entro tre chilometri dai centri abitati, soprattutto nelle aree classificate AERCA, ad alto rischio ambientale. Una misura che coinvolge Gela, Butera, Niscemi e l’intero asse Siracusa–Valle del Mela. Le associazioni di categoria denunciano norme “penalizzanti” che rischiano di bloccare ampliamenti, fermare impianti già attivi e perfino rallentare le bonifiche dei Siti di Interesse Nazionale. Durante un incontro a Gela, organizzato da AdQ e Confapi, è stata annunciata la possibilità di un ricorso contro il Piano.
Sindaci e amministratori locali sono pronti a sostenerlo. Durante l’incontro, l’ingegnere Roberto Bevilacqua ha illustrato numeri e criteri del Piano regionale: vincoli di localizzazione, limiti ai rinnovi, divieti che – sostiene – potrebbero bloccare ampliamenti, frenare la continuità operativa delle imprese e rallentare gli interventi di risanamento ambientale.
Le associazioni di categoria parlano di “concorrenza distorta”: le aziende inserite nelle aree a rischio ambientale sarebbero penalizzate rispetto a quelle che operano altrove, senza vincoli analoghi. E denunciano l’assenza di criteri chiari per i rifiuti non pericolosi, con margini di discrezionalità che potrebbero cambiare caso per caso. I sindaci dei territori interessati, insieme a parlamentari nazionali e regionali – dai rappresentanti M5S Pietro Lorefice e Nuccio Di Paola all’onorevole Scuvera – si dicono pronti a sostenere le iniziative delle imprese. L’obiettivo è rivedere il Piano, introdurre correttivi, evitare che si blocchino investimenti e che migliaia di lavoratori restino nell’incertezza. Intanto, resta un paradosso: il Piano regionale nasce per favorire una gestione più razionale dei rifiuti e ridurre il trasporto, ma esclude proprio le zone in cui i rifiuti vengono prodotti e dove servirebbero impianti di prossimità.