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Sanità: inchieste e proteste accendono il dibattito politico

Mentre il presidente della Regione Schifani riafferma la fiducia nella magistratura, l'opposizione, guidata da M5S e Italia Viva, denuncia un "disastro totale"

di Pinella Rendo -

La Presidenza della Regione Siciliana ha revocato l’incarico di presidente dell’Organismo indipendente di valutazione della performance regionale ad Antonino Maria Sciacchitano a seguito della notifica degli arresti domiciliari e della sospensione dai pubblici uffici per un anno. La decisione arriva nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Palermo che getta nuove ombre sul sistema. Il Presidente della Regione, Renato Schifani, ha commentato la vicenda dichiarando che l’inchiesta “non riguarda il sistema sanitario in sé”, ma piuttosto la capacità della criminalità di inserirsi in qualsiasi procedura di gara o appalto.

Schifani ha ribadito la piena fiducia nella magistratura e la totale disponibilità a collaborare, annunciando che la Regione è pronta a costituirsi parte civile. Tuttavia, le dichiarazioni del Presidente non placano le critiche dell’opposizione. Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, sarà a Palermo domani per una manifestazione in difesa della sanità siciliana, affiancato dal coordinatore regionale M5S Nuccio Di Paola e da parlamentari e vittime della malasanità. Alla chiamata hanno aderito numerose forze politiche e sindacali, tra cui PD, AVS e CGIL. Durissimo l’intervento di Davide Faraone, vice-presidente di Italia Viva, che ha descritto la sanità siciliana come un “disastro” nel corso dell’evento di ieri a Palermo organizzato da Italia Viva.

Liste d’attesa infinite, tecnologie ‘preistoriche’, fuga dei medici verso il privato e dei pazienti verso le altre regioni, posti letto fantasma, incapacità di spendere i fondi. La vicenda Sciacchitano, unita alle proteste e alle aspre critiche politiche, mette in luce le profonde problematiche che affliggono la sanità siciliana