Cronaca

Tentativo di introduzione droga e sim in carcere

Sventata anche un'aggressione al comandante

di Pinella Rendo -

Un’operazione di prevenzione mirata della Polizia Penitenziaria di Ragusa ha sventato il tentativo di una familiare di un detenuto di introdurre sostanze stupefacenti e una SIM card all’interno della Casa Circondariale. La donna, sorpresa in flagrante durante un colloquio, è stata immediatamente denunciata. L’episodio, che sottolinea l’efficacia dell’attività di contrasto, giunge in un contesto di gravi difficoltà per l’istituto penitenziario ragusano.

L’attività dei Poliziotti Penitenziari è stata elogiata per la professionalità e l’impegno, nonostante l’istituto soffra di una gravissima carenza di organico, una problematica più volte denunciata dal sindacato CONSIPE. “Grazie alla loro professionalità e al loro impegno si è impedito l’introduzione di droga e SIM card all’interno dell’istituto e a tutti loro viene rivolta la nostra gratitudine,” si legge in una nota del sindacato.

Purtroppo, l’allerta sulla sicurezza non si limita ai tentativi di contrabbando. Si registra infatti un grave episodio che ha visto un giovane detenuto tentare di aggredire lo stesso Comandante di Reparto. Solo la prontezza di riflessi del Comandante e l’intervento tempestivo di altro personale hanno evitato il peggio. Questo incidente è l’ennesima aggressione subita dal personale penitenziario di Ragusa; pochi mesi fa, un sovrintendente era già stato aggredito da un detenuto extracomunitario. Questi episodi crescenti alimentano una forte preoccupazione per la sicurezza interna dell’istituto.

Il CONSIPE, tramite il suo Segretario Nazionale Francesco Davide Scaduto, aveva già lanciato l’allarme sulla “gravissima situazione dell’istituto di Ragusa, sia per la grave carenza di organico che per l’elevata presenza di detenuti psichiatrici e di elevata pericolosità sociale e difficile gestione.” Il sindacato ribadisce, come già affermato lo scorso anno al Prefetto, il “grave rischio che incombe sulla Casa Circondariale di Ragusa e su tutti gli operatori e Poliziotti Penitenziari,” sottolineando con forza: “Senza Poliziotti non c’è sicurezza.”

La speranza è ora riposta in un intervento concreto da parte delle Istituzioni o dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, che in passato avevano promesso l’invio di nuovo personale, promesse che purtroppo sono rimaste finora inevase, lasciando il personale esistente a gestire una situazione sempre più complessa e rischiosa.