Attualità
Viaggio nella Sicilia avvelenata
Disastri ambientali, inquinamento industriale e silenzi istituzionali. È la Sicilia raccontata da Alan Scifo nel suo nuovo libro-inchiesta "Se Colapesce si stancasse"
Un viaggio tra mari avvelenati, fabbriche abbandonate e territori martoriati. È questo il cuore di “Se Colapesce si stancasse”, l’ultimo lavoro del giornalista agrigentino Alan Scifo, presentato al tribunale di Gela. Un’inchiesta che percorre le coste e l’entroterra siciliano, raccontando una terra segnata da veleni e silenzi.
Alla presentazione, insieme all’autore, anche il Procuratore della Repubblica Salvatore Vella e la dirigente scolastica Maria Lina La China.
Il libro indaga i rapporti, spesso ignorati, tra inquinamento industriale e patologie gravi: tumori, malattie respiratorie, infezioni rare. Un racconto a 360 gradi della Sicilia fatto anche di nomi, cifre, storie vere.
Dopo il suo primo libro “Sud del Sud”, Scifo allarga ora lo sguardo a tutta l’isola: dal mare di Augusta ai fumi tossici di Gela, dalle miniere abbandonate di Caltanissetta fino alle cave del Trapanese, passando per Lampedusa e Porto Empedocle. E per farlo si ispira ad una leggenda siciliana.
In un’isola dove troppo spesso la denuncia si scontra con il silenzio, “Se Colapesce si stancasse” dà voce ai cittadini, ai “Colapesce siciliani” che ogni giorno sorreggono un equilibrio precario.