Agrigento

CGA: legittimo il permesso di costruire convenzionato anche in assenza di piano esecutivo

I giudici bocciano il ricorso del Comune di Agrigento: “Inerzia amministrativa non può bloccare il diritto dei privati”

di Sergio Randazzo -

Con una sentenza destinata a fare giurisprudenza, il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana (CGA) ha respinto il ricorso d’appello presentato dal Comune di Agrigento, confermando la piena legittimità del permesso di costruire convenzionato anche in assenza di strumenti urbanistici esecutivi, come il piano di prescrizione esecutiva.

Il caso: media struttura di vendita bloccata dalla burocrazia

Al centro della vicenda, la richiesta di un cittadino che intendeva realizzare una media struttura di vendita nel territorio comunale. Il Comune aveva negato il permesso, motivando il diniego con la mancata adozione del piano attuativo previsto, che però – come sottolineato in sentenza – non era mai stato né redatto né approvato dall’amministrazione. Una posizione che i giudici del CGA hanno ritenuto in contrasto con i principi di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione, riconoscendo che l’area interessata fosse già urbanizzata e dotata delle principali infrastrutture, dunque qualificabile come “territorio urbano consolidato e strutturato”.

Sentenza: “Irragionevole la pretesa di un piano mai adottato”

La decisione del collegio – relatore il consigliere Sebastiano Di Betta, presidente Ermanno de Francisco – ha evidenziato l’irragionevolezza della pretesa comunale di subordinare l’edificazione all’approvazione di un piano mai avviato e, di fatto, abbandonato. Secondo il CGA, in simili casi il permesso di costruire convenzionato rappresenta uno strumento valido e legittimo per consentire al privato di esercitare il proprio diritto, superando l’inerzia degli enti locali.

Un precedente importante per l’urbanistica siciliana

La pronuncia valorizza l’articolo 20 della legge regionale n. 16/2016, che disciplina l’istituto del permesso di costruire convenzionato, ispirandosi all’articolo 28-bis del Testo unico dell’edilizia. Questo strumento si conferma come una via semplificata per attuare la pianificazione urbanistica, soprattutto nei contesti in cui la mancata adozione dei piani attuativi blocca lo sviluppo e penalizza cittadini e imprese.

Pubblichiamo integralmente la nota della sentenza

Il CGARS rigetta l’appello proposto dal Comune di Agrigento e conferma la sentenza di primo grado: via libera alla realizzazione di un nuovo supermercato di titolarità di un Favarese in zona Viale Cannatello anche in assenza di pianificazione attuativa.

Il Sig. G.V., originario di Favara, proprietario di un terreno sito in Agrigento in Viale Cannatello, presentava apposito permesso di costruire al Comune di Agrigento per la realizzazione di un fabbricato destinato ad ospitare una struttura commerciale.

Tuttavia, la richiesta di permesso di costruire non veniva accolta dal Comune di Agrigento, sulla base dell’asserito presupposto secondo cui l’area in questione, essendo classificata come “D5 Direzionale e Terziario di espansione”, doveva preventivamente essere sottoposta a pianificazione attuativa (cd. prescrizione esecutiva).

Dunque, secondo la tesi dell’Ente, prima dell’adozione di uno strumento urbanistico di dettaglio, sull’area non sarebbe stato possibile realizzare alcun intervento da parte del proprietario dell’area.

Avverso il provvedimento di diniego, il Sig. G.V., con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, proponeva un ricorso giurisdizionale avanti al TAR Palermo deducendo l’illegittimità dell’operato del Comune di Agrigento.

Detti legali rilevavano in giudizio che la mancata adozione della prescrizione esecutiva, prevista nel P.R.G. approvato nel 2009, dovuta all’inerzia pluriennale del Comune di Agrigento non poteva giustificare il provvedimento di diniego adottato ed inoltre, precisavano, come in tale area, essendo già sufficientemente urbanizzata, ai sensi dell’art. 20 della L.R. 16/2016, anche in assenza di pianificazione attuativa, poteva essere rilasciato il permesso di costruire convenzionato.

Con sentenza del 24 marzo 2023, a seguito dell’esperimento di apposita CTU e in accoglimento delle tesi degli Avv.ti Rubino e Airò, il TAR Palermo accoglieva il ricorso proposto ed annullava il diniego adottato dal Comune di Agrigento, ritenendo che, nel caso di specie, l’esecuzione dell’attività edificatoria, tramite il rilascio di un permesso di costruire convenzionato, risultava possibile, atteso che il lotto interessato poteva qualificarsi in termini di “area residua” di processi di edificazione e trasformazione all’interno di un ambito sottoposto dai piani urbanistici a pianificazione attuativa (di tipo pubblico), mai redatta e non più attuabile, ed altresì condannava l’Ente al pagamento delle spese di lite e del CTU.

Avverso tale sentenza il Comune di Agrigento proponeva appello innanzi al Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, chiedendone la riforma.

Nel giudizio di appello gli l’Avv.ti Rubino e Airò, nell’interesse del proprio assistito evidenziavano la correttezza della sentenza resa dal T.A.R., ribadendo che in ragione della qualifica di “area residua” del fondo interessato, dovevano ritenersi sussistenti i presupposti di cui all’art. 20 della l.r. 16/2016 per l’accesso al permesso di costruire convenzionato.

Con sentenza del 29 luglio 2025, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana (presidente E. de Francisco estensore S. Di Betta), condividendo le argomentazioni difensive sostenute dagli Avv.ti Rubino e Airò e dopo avere ribadito che non è giuridicamente sostenibile opporre la necessità di un piano attuativo mai esistito, né mai intrapreso, al fine di impedire sine die l’utilizzazione legittima di un fondo in aree già dotate di infrastrutture, ha rigettato l’appello proposto dal Comune di Agrigento, confermando la sentenza di primo grado e condannato l’amministrazione comunale al pagamento delle spese di lite, liquidate in euro 3.000,00.

A questo punto, per effetto della detta sentenza, previa le necessarie verifiche di dettaglio del progetto, l’interessato potrà ottenere il permesso di costruire richiesto.