Cronaca

Catturato il detenuto fuggito a Trapani in attesa di udienza dal giudice

Il fuggitivo e' stato rintracciato dalla Polizia penitenziaria e dai Carabinieri

di Sergio Randazzo -

E’ finita alle 2.50 di stanotte la fuga di Francesco Adragna, che venerdi’ mattina era evaso dal tribunale di Trapani dov’era stato condotto dal carcere di Agrigento per un’udienza.

Trovato nelle campagne trapanesi

Il fuggitivo e’ stato rintracciato dalla Polizia penitenziaria e dai Carabinieri nelle campagne di Trapani, mentre s’incontrava con la compagna. Lo rende noto Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. “Eravamo certi che sarebbe stato ripreso, ma mai come in questo caso non e’ tutto bene cio’ che finisce bene”, ha aggiunto.

Era fuggito indisturbato dal Palazzo di Giustizia

Adragna, coinvolto in reati minori, era fuggito indisturbato dal Palazzo di Giustizia, e da quel momento era cominciata una caccia all’uomo. “Facciamo i complimenti – prosegue – alle donne e agli uomini della Polizia penitenziaria, a cominciare da quelli del Nucleo Investigativo Centrale e dalla sua articolazione siciliana, ma anche a tutti gli altri impegnati nelle ricerche e in generale alle forze dell’ordine che hanno assicurato la cattura dell’evaso. Ma i problemi restano. E non si faccia alcuna caccia alle streghe. Ci sono enormi disfunzionalita’ di sistema, con carenze di ogni genere e disposizioni inattuabili che se si provasse ad applicare paralizzerebbero ogni attivita’”. “Va ridotto il vuoto in organico – dice De Fazio – che solo per la Polizia penitenziaria ammonta a 18mila unita’, necessitano equipaggiamenti aggiornati ai tempi e adeguati agli attuali livelli criminali, servono moderni protocolli operativi e non si puo’ continuare a rinunciare alla formazione e all’aggiornamento professionale. Lo sappiano il Governo Meloni, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo. Il resto e’ palliativo, ma se si dimenticasse per un attimo il linguaggio politically correct, si potrebbe ben dire aria fritta!”.

La soddisfazione del sindacato Sappe

“E’ un’ottima notizia e i nostri complimenti vanno all’articolazione siciliana del Nucleo Investigativo Centrale del Corpo di Polizia Penitenziaria che, in collaborazione con le altre forze di Polizia, si erano immediatamente posti sulle tracce del fuggiasco”. E’ il commento di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, alla notizia della cattura di Francesco Adragna, il detenuto evaso venerdì scorso dal Palazzo di Giustizia di Trapani che aggiunge. “Ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”. Donato Capece denuncia “una volta di più le difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di Polizia Penitenziaria in servizio nei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti dei penitenziari: agenti che sono sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le 9 ore di servizio, con mezzi di trasporto dei detenuti spessissimo inidonei a circolare per le strade del Paese, fermi nelle officine perché non ci sono soldi per ripararli o con centinaia di migliaia di chilometri già percorsi”.