Sport

Chi asciugherà le lacrime di Rezaeien al suo ritorno in Iran?

La pace passa anche dallo sport

di Sergio Randazzo -

Un abbraccio a fine partita tra Robinson (USA) e Rezaeien (IRAN) che dice tanto, forse tutto su come lo sport vada oltre la politica, gli interessi, i confini. Lo hanno dimostrato due calciatori al triplice fischio di USA-Iran al Campionato del Mondo di calcio. Da un lato la libertà’, il sorriso nonostante la sconfitta ma con la serenità che al ritorno ai America la vita continua come prima del Mondiale. Dall’altra parte un ‘regime’ e il pianto perché al ritorno in Iran forse non sarà come prima. Giocare con l’incubo che il tuo Governo possa minacciare la tua famiglia rimasta in Iran, se non “fai il tuo dovere” di cantare l’inno di una nazione che senti tua fino al midollo affidata a chi non ti rende libero nel pensiero, non è la stessa cosa dei tuoi avversari. E loro due, a fine gara, hanno dimostrato che lo sport è anni luce avanti ai poteri forti. E’ bella questa immagine. E ognuno di noi vorrebbe che, anche chi sta nei Palazzi di Governo, possa dare un seguito di pace tra due Nazioni che da oltre 40 anni non hanno rapporti diplomatici. Lo sport per fortuna è un’altra cosa e le lacrime di Rezaeien dovrebbero essere asciugate da tutti i capi di Stato di ogni nazione che, oggi, è in guerra. Intanto questo abbraccio lo consegniamo allo storia.