Catania
Dal carcere continuava a comandare, GdF gli sequestra beni
Beni per oltre un milione di euro sono stati sequestrati dalla guardi di finanza di Catania ad un 59enne
Una lunga scia di paura, silenzi e sopraffazioni si intreccia con la storia di un uomo indicato come esponente di spicco di una frangia mafioso dell’acese, oggi al centro di un provvedimento della giustizia che restituisce un pezzo di legalità al territorio etneo. I segni di quel potere criminale, alimentato per decenni, si contano ora nei beni sequestrati dalla Guardia di Finanza, per oltre un milione di euro. Il 59enne, oggetto di indagine è stato più volte raggiunto da misure cautelari e condannato in via definitiva per associazione mafiosa. La sua figura emerge con forza dalle indagini dell’operazione “Report”, condotta nel 2020 dal GICO della Guardia di Finanza di Catania: un’inchiesta che aveva portato all’arresto di 18 persone.
Malgrado la detenzione, l’uomo riusciva a mantenere il controllo sulle attività criminali impartendo ordini dal carcere di Caltanissetta. I comandi venivano veicolati ai suoi sodali attraverso bigliettini nascosti in confezioni di snack e succhi di frutta, consegnati ai familiari durante i colloqui. Il Tribunale ha disposto il sequestro di due imprese individuali con sede ad Acireale e Valverde, operanti rispettivamente nel settore della ristorazione e del commercio di prodotti ortofrutticoli, due immobili di pregio e un terreno a Valverde, un’autovettura e tre conti correnti bancari.