Caltanissetta

Don Giuseppe Rugolo condannato in appello a 3 anni per abusi su minori

Procura pronta a valutare il ricorso in Cassazione

di Sergio Randazzo -

La prima sezione penale della Corte d’appello di Caltanissetta ha condannato a tre anni di reclusione don Giuseppe Rugolo, il sacerdote accusato di violenza sessuale su minorenni. La sentenza, che riduce quella di primo grado (quattro anni e sei mesi), riconosce l’attenuante della tenuità del fatto in relazione a due delle vittime individuate.

Confermata la credibilità del denunciante Antonio Messina

L’impianto accusatorio ha retto anche in secondo grado, così come la credibilità di Antonio Messina, il giovane archeologo la cui denuncia ha dato il via al procedimento giudiziario. La Corte, tuttavia, ha estromesso la diocesi di Piazza Armerina dalla responsabilità civile.

Accuse alla stampa dai difensori del sacerdote

Alla lettura della sentenza erano presenti tutte le parti coinvolte, compreso don Rugolo. I suoi difensori hanno nuovamente contestato la sentenza di primo grado e criticato duramente la stampa, accusata di aver costruito attorno al caso un “processo mediatico”.

Le parti civili in aula e le parole di Antonio Messina

Presenti in aula anche le parti civili: Antonio Messina, assistito dall’avvocata Eleanna Parasiliti Molica, i suoi genitori rappresentati dall’avvocato Giovanni Di Giovanni, e le associazioni Contro tutte le violenze e Rete l’Abuso, con gli avvocati Irina Mendolia e Giuseppe Messina (in sostituzione di Mario Caligiuri).

«Ho sempre voluto solo ed esclusivamente giustizia – ha dichiarato Antonio Messina –. Gli abusi sono stati riconosciuti sia in primo che in secondo grado. Ora attendo con fiducia anche l’apertura del processo al vescovo Rosario Gisana e al vicario giudiziale Vincenzo Murgano per falsa testimonianza». Messina ha inoltre lanciato un messaggio ai giovani: «Denunciate, ma non rivolgetevi ai servizi di tutela dei minori, visto che uno degli avvocati di don Rugolo fa parte della commissione tutela minori di Ferrara e difende un prete pedofilo».

Procura pronta a valutare il ricorso in Cassazione

Soddisfazione per l’esito è stata espressa anche dall’avvocata Parasiliti Molica: «L’impianto accusatorio è stato confermato. Ancora una volta vince la credibilità di Antonio».
Cautela invece dal sostituto procuratore Gaetano Bono, che ha dichiarato: «Attendiamo le motivazioni della sentenza. Valuteremo se ricorrere in Cassazione per alcuni aspetti che non convincono pienamente».