Palermo

Familiari vittime della mafia, “No a film che mitizzano i boss”

L'appello, rivolto alle istituzioni politiche e a quelle culturali, nel giro di poche ore, è stato firmato da migliaia di persone

di Sergio Randazzo -

Un appello in favore del film di Pasquale Scimeca “Il giudice T.” e contro le fiction che mitizzano i boss è stato lanciato il 25 settembre, in occasione del 44/o anniversario dell’attentato al giudice Cesare Terranova e al maresciallo Lenin Mancuso.

L’iniziativa

All’iniziativa, promossa dai nipoti del giudice e dai figli di Lenin Mancuso, hanno aderito anche i familiari delle vittime di mafia, presenti alla commemorazione, durante un incontro con gli studenti. La sorella di Ninni Cassarà, la madre del bambino Claudio Domino, il figlio del procuratore Pietro Scaglione e la sorella del poliziotto Agostino Catalano. “Non ci sono vittime di mafia di serie A e vittime di serie B. Tutti meritano lo stesso rispetto e vanno raccontati affinché i nostri cari, che hanno dato la vita per lo Stato, possano diventare un modello di comportamento per le nuove generazioni” ha detto Carmine, il figlio di Lenin Mancuso. La nipote del giudice, Francesca Terranova, ha ribadito: “I film e le serie tv che hanno come protagonisti i mafiosi e i camorristi, loro malgrado, contribuiscono a creare nei giovani falsi miti che li portano ad ammirarne e talvolta a imitarne gesta e comportamenti. Occorre tornare, come fa Pasquale Scimeca con questo film, al cinema di impegno civile”.

Il cinema può svolgere un ruolo importante

Il regista Pasquale Scimeca, a questo proposito, ha osservato: “Non si possono ricordare le vittime della violenza mafiosa solo nelle commemorazioni ufficiali, ma bisogna creare un movimento culturale che li faccia conoscere alle nuove generazioni, come modelli di vita da seguire. Il cinema può svolgere un ruolo importante, come è già successo in passato col mio film Placido Rizzotto e il film di Marco Tullio Giordana I Cento Passi”. L’appello, rivolto alle istituzioni politiche e a quelle culturali, nel giro di poche ore, è stato firmato da migliaia di persone, studenti, professori, sindaci, autorità, rappresentanti della politica e delle istituzioni, semplici cittadini che hanno a cuore la lotta alla mafia”. (ANSA)